giovedì 27 settembre 2012

Regione Lazio: finalmente un atto minimo di decenza politica.

Pur se a lungo rimandate, sono finalmente giunte, o dovrebbero esserlo visto i rimandi dell’ultim’ora, le dimissioni della Presidente Polverini, con il conseguente scioglimento del Consiglio Regionale del Lazio.
Alla fine un minimo atto di decenza politica dopo gli scandali continui è arrivato.
La Giunta Regionale ed il suo Presidente non potevano far più finta di non sapere nulla degli scandali ai vertici della Regione, in quanto gli abusi di ogni genere erano noti da tempo ed erano  stati denunciati anche dal nostro Circolo.
Da mesi anche un membro della Giunta, l’Assessore Birindelli, si trovava nell’occhio del ciclone per un’indagine nella quale la nostra concittadina è indagata per concorso in tentata estorsione e corruzione.
Non mancano altri episodi quantomeno inopportuni da parte dell’Assessore: pensiamo allo scandalo dei manifesti istituzionali a costi esorbitanti ed al clamoroso caso di conflitto di interessi nella ristrutturazione del polo scolastico di Grotte di Castro scoperto dal Corriere della Sera.
Ma non basta!
Casualmente all’Arsial, agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura, veniva assunta la figlia dell’ex sindaco Equitani con un contratto part-time di due anni a 25.500 euro annuali.
Per non parlare del consigliere regionale De Romanis, ormai noto come Ulisse, l’inventore delle celebri feste dei maiali, che l’Assessore Di Sorte nel suo blog invitava a votare alle elezioni europee 2009.
 Adesso anche alla luce dei nuovi fatti, appare sempre più avvalorata la tesi di una classe dirigente regionale completamente insensibile alle necessità dei cittadini e dedita piuttosto a favori vari e guerre intestine per la spartizione del potere.
Bene ha fatto il Pd, assieme agli altri partiti di opposizione, a proporre le dimissioni in blocco dei propri consiglieri al fine di isolare politicamente la Polverini anche da pezzi della sua stessa maggioranza.
Riteniamo, quindi, che tale quadro politico, con le nuove elezioni del prossimo anno, debbano essere l’occasione per il nostro partito per approdare ad un ricambio non solo anagrafico ma soprattutto di idee per lo sviluppo.
E’ giunto il tempo di una politica più sobria e più attenta ai cittadini, tanto più da parte di  una classe politica che perde totalmente la legittimazione a richiedere sacrifici senza prima aver provveduto essa stessa ad un’opera di moralizzazione.