venerdì 15 febbraio 2013

Arsenico, Pd e Sel “diffidano” il sindaco

Da più anni Bolsena ha un pessimo rapporto con l’acqua, sia quella del lago che quella proveniente dal suo acquedotto. Nel primo caso per i problemi legati al malfunzionamento degli impianti Cobalb; nel secondo perché, come noto, l’acqua non è potabile a causa delle concentrazioni elevate di arsenico e fluoro. Per tale motivo il sindaco Dottarelli ha emesso apposita ordinanza, che dispone dal 1 gennaio 2013 che l’acqua erogata dal pubblico acquedotto non è utilizzabile per il consumo umano, sia da parte dei privati cittadini e che dalle industrie alimentari.
Sono trascorse molte settimane dall’entrata in vigore dell’ordinanza e non è stata stata trovata alcuna soluzione al problema, ne garantita la quantità minima giornaliera di 5-6 litri pro-capite di acqua potabile.
Nonostante ciò ilsindaco Dottarelli tende a minimizzare ed accusa la minoranza consiliare Pd – Sel, di creare inutili e dannosi allarmismi tra la popolazione, utilizzando la vicenda arsenico a scopo meramente propagandistico.
Facciamo notare al sindaco, che con superficialità e colpevole ritardo, annuncia che saranno installate nuove fontanelle, che queste comunque non sono la soluzione del problema. La soluzione, come più volte sollecitato dalla minoranza, si sarebbe dovuta ricercare a suo tempo, magari prevedendo la miscelazione delle acque, al fine di evitare gli elevati costi di gestione dei dearsenificatori.
D’altronde di tempo ne hanno avuto, lui ed il suo predecessore; visto che dal 1999 il paese è amministrato da una maggioranza di centrodestra e che il problema arsenico risale appunto a quell’anno.
Che non sia inutile e demagogico allarmismo, ma una corretta e sana informazione sostenuta da sobrie iniziative, lo prova l’apprezzamento ed il riscontro delle centinaia e centinaia di firme raccolte tra i cittadini, a sostegno della diffida inoltrata al sindaco ed al presidente della Talete. Perché è chiaro che noi ed i cittadini che l’hanno sottoscritta, siamo pronti a percorrere tutte le strade necessarie, anche legali, per avere ciò che è un nostro diritto: acqua potabile, risarcimento dei danni, accertamento delle responsabilità.
Caro Sindaco, deve capire che i cittadini sono indignati e furenti. Non più disposti a lasciar correre. Si chiedono, ad esempio, per quale motivo ha deliberato un mutuo di 300.000 euro per una piscina che non è certo una priorità, che con tale cifra vedrà lievitare il costo iniziale a circa 1 milione di euro, senza che ciò consenta la sua ultimazione. E’ evidente che in tempi difficili come gli attuali, la piscina non è una priorità.
Ed allora, perché non utilizzare il denaro proveniente da mutuo per rendere potabile l’acqua o per sostituire le tubazioni dell’acquedotto che collega la sorgente di Turona a Bolsena? Visto che questa è l’unica acqua potabile del nostro territorio? Nessuno lo impedirebbe, neanche la Talete, che dovrebbe poi rimborsare il denaro speso.
Circoli Pd Sel Bolsena